Un laser contro l’atrofia vaginale.
In menopausa, una donna su due è affetta da atrofia vaginale.
Basterebbe questo dato numerico per mettere questo disturbo al centro dell’attenzione dei media e dei clinici che si occupano di patologie femminili.
Invece, se ne parla poco e ancora poco conosciute sono le modalità possibili per tentare di risolvere il problema.
“I sintomi della menopausa riguardano diverse sfere della vita della donna: dalle vampate di calore ai disturbi del sonno, con conseguente persistente stanchezza ed irritabilità, parestesie, vertigini, palpitazioni, cefalee, alterazioni metaboliche e distrofia o atrofia genito- urinaria. Si tratta di disturbi che non sempre si manifestano e non ogni donna ne soffre nello stesso modo, ma sono problematiche che possono avere conseguenze anche molto pesanti sulla vita e sul benessere di coppia”, dice il dott. Borini, ginecologo e responsabile della rete di centri per la fertilità 9.baby.
“Normalmente, nei nostri centri ci occupiamo delle problematiche delle coppie nel momento in cui cercano un bimbo, ma non possiamo ‘abbandonare’ la donna in una fase altrettanto importante della vita: quella della menopausa. Peraltro, alcune entrano in questa fase precocemente e altre lo fanno per via di trattamenti oncologici che la provocano anche in donne ancora nel pieno della loro fertilità”.
Presso Extra Omnes, il centro 9.baby di Cattolica, abbiamo quindi deciso di rendere disponibile un trattamento innovativo per l’atrofia vaginale, un laser ginecologico a C02 , il Monnalisa Touch TM.
Come funziona?
L’atrofia vaginale è legata alla post-menopausa, quando la quantità di estrogeni cala, naturalmente o per via di farmaci. Il calo porta le cellule dell’epitelio a produrre meno collagene, con la conseguente riduzione dell’elasticità dei tessuti e la riduzione o mancanza quasi totale di lubrificazione. Il laser contrasta questi effetti inducendo la produzione di collagene, di fatto lavorando per ristabilire la condizione naturale del tessuto vulvo vaginale.
“La naturale perdita di turgore e la scarsa idratazione dei tessuti provocano una riduzione della lubrificazione vaginale, causando disturbi come prurito, secchezza, bruciore, calore, cistiti ricorrenti e dolore durante il rapporto sessuale. Sintomi che ritroviamo spesso anche nelle pazienti più giovani sottoposte a radioterapia, chemioterapia o terapia ormonale antiestrogenica per problemi oncologici.
Negli studi effettuati tramite prelievo di campioni istologici in pazienti che si sono sottoposte al trattamento, si è osservato che questo porta effettivamente a un aumento dello spessore dell’epitelio e a un recupero dell’elasticità. Il laser può contribuire dunque al ripristino della mucosa vaginale e al recuperare di turgore e lubrificazione nella maggior parte dei casi trattati.”, continua Borini.
Si tratta di un trattamento indicato per tutte le donne: non ha controindicazioni, non richiede anestesia e dura una manciata di minuti. È soltanto necessario avere la certezza che non siano in corso infezioni: a questo scopo, è sufficiente un tampone vaginale negativo e un pap test risalente a non più di un anno prima del momento in cui si effettua il trattamento.
Anche le donne che stanno effettuando cure per neoplasie possono effettuare il trattamento: normalmente queste non possono assumere terapie ormonali sostitutive e non sempre creme e lubrificanti riescono nel loro scopo.
Quali risultati si ottengono?
I risultati degli studi condotti finora sono molto incoraggianti. Ad esempio, in uno studio condotto su 120 donne presso l’Unità di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino, un quarto delle pazienti ha dichiarato di aver risolto completamente tutti i disturbi legati all’atrofia, e circa un altro 50% di aver riportato notevoli miglioramenti e di essere soddisfatta; soltanto il 12% si aspettava risultati migliori.
Un altro studio, condotto su 34 donne presso L’Ospedale San Raffaele di Milano, mostra che dopo tre applicazioni di laser la percezione dei disturbi più comuni, misurata su una scala da 1 a 10, si è notevolmente ridotta (bruciore: da 5,1 a 0,8; prurito: da 4,8 a 0,7; secchezza: da 8,4 a 2; Dolore durante il rapporto sessuale: da 8,5 a 2,4; lassità: da 1 a 0,1, ndr). Attualmente il protocollo per ottenere i risultati migliori suggerisce di eseguire tre applicazioni a distanza di 50-60 giorni.
In un mondo che parla di medicina di genere, cerchiamo di essere il punto di riferimento della donna e della coppia, anche quando l’obiettivo non è più quello riproduttivo, ma quello di mantenere una vita di coppia serena e completa.