Le caratteristiche morfocinetiche dell’embrione

Le caratteristiche morfocinetiche dell’embrione

Una current opinion dedicata alla tecnologia Time lapse a firma della dott.ssa Francesca Pennetta, della dott.ssa Cristina Lagalla e del dott. Andrea Borini è uscita su Obstetrics and Gynecology.

La principale limitazione degli studi attuali relativamente alla correlazioni tra variabili morfocinetiche e ploidia è  data dal fatto che ogni embrione è considerato come una unità indipendente; scoperte recenti mostrano invece che la cinetica dell’embrione può essere influenzata da fattori legati al paziente e alla stimolazione ovarica, così da rendere maggiormente appropriata l’analisi dei dati in cluster.

Inoltre, alcune evidenze sperimentali mostrano come gli embrioni con pattern di sviluppo irregolare, spesso considerati criteri di deselezione, possono evolvere in embrioni trasferibili e arrivare a dare gravidanza.
La tecnologia time lapse ci ha permesso di ottenere moltissime informazioni sullo sviluppo dell’embrione umano, attraverso la caratterizzazione di eventi che resterebbero non visibili tramite l’uso dell’osservazione morfologica statica. Molti parametri morfocinetici sono stati testati in relazione ad esempio al potenziale di impianto, allo sviluppo della blastocisti e alla ploidia. Relativamente al rapporto tra cinetica ed euploidia,  la maggior parte degli sforzi mirano a dipanare i dubbi in merito a questa relazione, con risultati contrastanti circa il loro potenziale predittivo. Inoltre, gli embrioni caratterizzati da anomalie di divisione, anche se con un potenziale di sviluppo ridotto, possono dare  blastocisti euploidi e trasferibili.