Da sempre, lo standard di valutazione degli embrioni frutto di trattamenti di fecondazione assistita si basa su criteri morfocinetici, cioè sul monitoraggio dei cambiamenti morfologici che accadono durante lo sviluppo degli embrioni stessi in vitro.
Questa valutazione è stata per decenni effettuata dagli embriologi attraverso l’osservazione al microscopio: si è trattato fino ad ora di una valutazione soggettiva e qualitativa, che naturalmente è ‘corretta’ dalla appartenenza dell’embriologo ad una équipe con la quale ci si confronta e dalla esperienza maturata in anni di attività. Il laboratorio di embriologia è naturalmente cruciale per il successo dei trattamenti e 9.baby ha una équipe di grande esperienza e strumentazione di ultima generazione.
Ma oggi l’osservazione e la valutazione dello sviluppo dell’embrione può essere supportato dall’applicazione della cosiddetta Intelligenza Artificiale. Lo studio Cytoplasmic movements of the early human embryo: imaging and artificial intelligence to predict blastocyst development (doi: https://doi.org/10.1016/j.rbmo.2020.12.008), firmato da Giovanni Coticchio, Giulia Fiorentino, Giovanna Nicora, Raffaella Sciajno, Federica Cavalera, Riccardo Bellazzi, Silvia Garagna, Andrea Borini e Maurizio Zuccotti, frutto della collaborazione del team di ricerca di 9.baby e del Dipartimento di Biologia e Biotecnologia dell’Università di Pavia, vede un ulteriore passo avanti della tecnologia della valutazione. Il lavoro infatti dimostra che l’intelligenza artificiale può predire con efficacia la qualità embrionale basandosi semplicemente sull’analisi del movimento di particelle di materiale citoplasmatico visibile all’interno delle cellule embrionali.
Mai prima d’ora l’analisi del movimento di particelle intracellulari e l’intelligenza artificiale erano state integrate per studiare lo sviluppo embrionale! Questo naturalmente apre scenari potenziali molto interessanti sia nel mondo della ricerca, sia nella stessa pratica clinica. Come dice il nostro responsabile scientifico, Giovanni Coticchio: “ Visti i risultati di questo lavoro, possiamo essere confidenti nel fatto che in un giorno non lontano la tecnologia valorizzerà l’azione – comunque assolutamente insostituibile – dell’embriologo nel laboratorio di PMA, aiutando a migliorare i risultati di ogni ciclo di fecondazione assistita”.
Qui trovate il link al quale è visibile il lavoro:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1472648320306702