L’11 marzo 2019 è stata pubblicata su Human Reproduction Update una review a cura di Giovanni Coticchio, Cristina Lagalla, Roger Sturmey, Francesca Pennetta ed Andrea Borini, dal titolo “The enigmatic morula: mechanisms of development. Cell fate determination, self- correction and implications for ART”, dedicata allo stadio embrionale di morula.
Perchè il gruppo di lavoro ha concentrato l’attenzione sulla morula? Quale è il suo ruolo nella fecondazione assistita?
Solitamente, in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), gli embrioni sono valutati e selezionati per il trasferimento in utero in determinati momenti della seconda giornata di sviluppo, della terza e, in caso di coltura prolungata a blastocisti, della quinta e della sesta.
Molto raramente vengono valutati o ancor più raramente sono selezionati per il trasferimento in utero e crioconservati in quarta giornata di sviluppo, quando solitamente gli embrioni hanno raggiunto, con la compattazione delle cellule, quello che si definisce lo stadio di morula.
Questo è infatti ritenuto uno stadio di passaggio poco informativo e di difficile valutazione; per questo motivo siamo soliti definire ironicamente la morula “la Cenerentola della PMA”.
Ciò, tuttavia, è piuttosto paradossale, se pensiamo che proprio in questa fase accadono eventi cruciali per lo sviluppo degli embrioni. Infatti, il metabolismo embrionale cambia, passando da bassa ad alta attività energetica; le cellule cambiano forma, da sferiche diventano allungate, fino ad assumere le sembianze di un epitelio; vengono stabilite due linee cellulari: quella che andrà a formare l’embrione vero e proprio (inner cell mass, con le cellule che si ‘internalizzano’) e quella che andrà a formare gli annessi embrionali (trofoectoderma), tramite le cellule che si localizzano nella parte esterna dell’embrione.
La maggior parte degli studi è stata svolta su embrioni di topo, in quanto molto simili a quelli umani.
Recenti e sorprendenti studi utilizzano una tecnica che rende possibile tracciare le cellule embrionali “in vivo”, permettendo di vedere attraverso dei video ciò che accade durante la compattazione embrionale.
Lo stadio di morula è inoltre quello preposto al meccanismo -che si suppone abbiano gli embrioni- di auto correzione delle aneuploidie derivanti da errori mitotici degli “embrioni mosaico”: il recente ingresso nei laboratori di PMA della tecnologia Time-Lapse ci ha permesso di effettuare le osservazioni morfocinetiche dello sviluppo embrionale umano durante il quale si compiono, secondo alcuni studi, i meccanismi di correzione di quegli embrioni che, appunto, si correggerebbero da soli attraverso l’esclusione delle cellule cromosomicamente anomale dall’embrione che procede con il suo sviluppo.
Queste conoscenze potrebbero aprire nuove strade per approcci innovativi su manipolazione, valutazione e trattamento dell’embrione e per questo gli autori della review hanno ritenuto che fosse quanto mai interessante fare lo stato dell’arte di questo intrigante stadio embrionale.
Che la morula riesca finalmente a calzare la scarpetta di cristallo, uscendo dal suo ruolo ‘marginale’?